Storia della Parrocchia

LA STORIA
Il nome del paese per secoli fu semplicemente Pieve, per lo più con la specificazione “di Sacco”, e solo dal 1814 divenne Piove. Il vescovo padovano Gauslino, confermatagli da Ottone I la donazione di Berengario, costruì intorno alla chiesetta di Santa Maria madre di Dio, documentata fin dal nono secolo, un luogo fortificato da una profonda fossa e un solido argine: ben presto si popolò tanto che la chiesetta non bastava più. Gauslino allora, tra 11970 e il 975, le affiancò una chiesa più grande che dedicò a san Martino ed elevò a pieve con supremazia sulle chiese circostanti. Questa chiesa fu sostituita solo un secolo più tardi da una più grande, iniziata dal vescovo Milone nel 1090 e terminata nel 1110. All’epoca fu istituita anche una collegiata composta da un arciprete, un arcidiacono e nove canonici, che rimase fino alla soppressione napoleonica del 1810. Piove fu allora divisa in cinque settori, ciascuno con un proprio sacerdote alle dipendenze dell’arciprete: San Martino, Santa Giustina o San Rocco, chiesa del Crocefisso o San Francesco, San Nicolò, Sant’Anna. La chiesa arcipretale ha subito vari mutamenti dal Quattrocento in poi, fino al radicale rinnovamento del secolo scorso progettato dall’ingegnere Francesco Gasparini che prolungò l’edificio e ne invertì l’orientamento, allargandolo con le due navate laterali e conferendogli una più accentuata verticalità. I lavori iniziati nel 1893 furono completati nel dicembre del 1903 per la parte muraria e nel 1908 con l’incardinamento della porta maggiore. Nel frattempo, con una bolla del 9 maggio 1901, papa Leone XIII l’aveva elevata ad abbaziale. La torre campanaria è stata ricavata, all’inizio del dominio della Serenissima, riutilizzando l’unico superstite dei quattro torrioni del castello carrarese realizzato nel 1379. Nel 1415, ottenuto il permesso della repubblica, vi si aggiunse sulla sommità il castelletto con le campane. Negli ultimi trent’anni, la parrocchia del duomo ha dato vita a due parrocchie autonome: Sant’Anna e Madonna delle Grazie.
L’ARTE
San Martino è raffigurato nel duomo di Piove di Sacco, intitolato al vescovo di Tours, in un dipinto collocato nel presbiterio ed eseguito nel 1532 da Giovanni Pietro Silvio (foto a destra). Il santo è ritratto seduto in trono e affiancato dagli apostoli Pietro e Paolo. La pala, che presenta un vivace cromatismo, riprende lo schema cinquecentesco della sacra conversazione: i personaggi sono riuniti all’interno di una struttura architettonica di cui si intravedono le colonne, aperta sul paesaggio circostante. Nella parete destra della navata si può ammirare la bella pala d’altare, in cui spiccano il rosso del vestito e il blu cobalto del mantello della Vergine, rafirgurante la Madonna del Carmine con Gesù bambino tra santa Caterina d’Alessandria e san Michele arcangelo (foto a sinistra). L’opera fu eseguita da Giambattista Tiepolo tra 111737 e 111738 per la confraternita del Carmine che la collocò sul proprio altare. Alla chiusura della confraternita, la tela venne rimossa, sostituita con una scultura raffigurante la Pietà e custodita nella soffitta della canonica fino al 1896. In quello stesso anno, in occasione della mostra commemorativa allestita nella città natale del Tiepolo per il secondo centenario della sua nascita, la tela venne restaurata e riportata sull’altare della Madonna del Carmine, dove tuttora si trova. È stata oggetto di restauro anche nel 1960 e nel 1995.
In sacrestia è conservato un gruppo scultoreo in legno intagliato riferibile a bottega padovana del Cinquecento. Raffigura la Cena in Emmaus. L’opera è stata esposta alla mostra “Incontrarsi a Emmaus” tenutasi a Padova al Monte
di pietà nel 1997.
La chiesa sussidiaria di San Nicolò custodisce un polittico databile al 1364 attribuito al pittore Guglielmo Veneziano. Le tavole che lo compongono sono state dipinte a tempera su fondo oro e rappresentano ciascuna un santo tra cui si riconosce san Martino di Tours in abiti vescovili (foto a destra).
Originariamente creata per un altare della chiesa di San Nicolò, ma ora esposta nelle sale del museo diocesano di Padova è la tela con listasi di san Francesco di Paola (foto a sinistra), realizzata dal Tiepolo tra il 1734 e 111736 su commissione di Francesco Rubelli. Rimase nella sede originaria fino all’Ottocento, quando, per sottrarla all’azione dell’umidità, fu trasferita nell’oratorio del Paradiso in duomo. È attribuito all’artista padovano Giovanbattista Bissoni il dipinto secentesco con Il martirio di santa Giustina (in copertina, a sinistra) che si trova nella chiesa-oratorio di Santa Giustina di Piove. Nel paesaggio sullo sfondo è riconoscibile l’immagine della città di Padova su cui spicca la basilica del Santo.
Chiesa Arcipretale Abbaziale (íI+ 22 ottobre 1931) titolare: S. Martino di Tours vescovo (11 novembre)
Alt. s/m 5 – a. 11300 – c. Piove di Sacco – pr. Padova – vic. for. Piove di Sacco – cap. 35028 – tf. (049) 80.707

Le Solennità e Feste della nostra tradizione parrocchiale

  • 11 novembre San Martino – Patrono del Duomo e di Piove di Sacco.
  • 6 Maggio Festa del Voto – Tradizionale processione che rivive ogni anno, fin dal 1631.
UNA FEDELTÀ CHE CI INTERROGA
“… far ricorso à chi (Maria) non viene da Dio mai negata grazia alcuna, acciò con l’intercessione sua si degni Sua Divina Maestà liberarci da questa infezione, e da gl’imminenti pericoli, che ci sovrastano…”
Recita così la parte centrale del voto che la nostra comunità comunale ha deliberato nel 1631.
Oggi siamo chiamati ancora una volta a sciogliere il secolare giuramento e vogliamo, per intercessione della Madonna delle Grazie, affidare a Cristo Signore soprattutto le preoccupazioni e i problemi che pesano sulle famiglie della nostra città: disoccupazione, precarietà, fragilità, malattia, povertà ….
Festeggiare il Voto significa guardare con severità e fiducia il momento che stiamo vivendo, senza disertare dalle responsabilità a cui ciascuno è  chiamato.
Testimoniare e proporre in modo umile e deciso, in particolare ai giovani, il primato della persona nella sua integralità. Senza cedere alla tentazione di tacere ciò che è bene e ciò che è male.

“Il 6 maggio di ogni anno ricorre la solenne cerimonia del Voto, che viene celebrata da più di tre secoli dai cittadini di Piove di Sacco e della Saccisica.

Nell’anno 1631 la provincia di Padova si trovava in preda al funesto contagio della peste. Specialmente nella città di Padova il contagio fece una vera e propria strage: ebbe inizio nel 1629 e nei due anni che seguirono colpì più del 50% della popolazione portandola alla morte.

La Comunità di Piove di Sacco si allarmò per il comparire della peste e per le notizie degli stermini che provocava nei paesi limitrofi.

Il giorno 27 di aprile fu convocato il Consiglio per trattare i provvedimenti da prendere in vista del pericolo imminente. Tutti i consiglieri furono concordi che si dovesse ricorrere innanzi tutto a Dio onnipotente ed in forma pubblica e solenne invocare la protezione della Beata Vergine, sempre riconosciuta benefica in qualunque più grave calamità.

Il Consiglio comunale emise quindi il voto che in quella circostanza e in tutti gli anni a venire fosse istituita una Processione al Santuario della Beata Vergine delle Grazie: oltre al Clero ed alle Confraternite dovessero intervenire il Podestà, il Sindaco ed il Consiglio e offrire ciascuno di propria mano un cero alla Madonna ed assistere alla Messa solenne” (Fonte: portale del Comune di Piove di Sacco).

  • Seconda settimana di giugno Festa del Patronato.
  • Seconda settimana di settembre Festa della Comunità.
  • Festa della Madonna del Rosario in San Nicolò.

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