Parrocchia di San Martino Duomo
Parroco Don Gino Temporin
Vicario Parrocchiale Don Giuliano Piovan
Il nome del paese per secoli fu semplicemente Pieve, per lo più con la specificazione “di Sacco”, e solo dal 1814 divenne Piove. Il vescovo padovano Gauslino, confermatagli da Ottone I la donazione di Berengario, costruì intorno alla chiesetta di Santa Maria madre di Dio, documentata fin dal nono secolo, un luogo fortificato da una profonda fossa e un solido argine: ben presto si popolò tanto che la chiesetta non bastava più. Gauslino allora, tra 11970 e il 975, le affiancò una chiesa più grande che dedicò a san Martino ed elevò a pieve con supremazia sulle chiese circostanti. Questa chiesa fu sostituita solo un secolo più tardi da una più grande, iniziata dal vescovo Milone nel 1090 e terminata nel 1110. All’epoca fu istituita anche una collegiata composta da un arciprete, un arcidiacono e nove canonici, che rimase fino alla soppressione napoleonica del 1810. Piove fu allora divisa in cinque settori, ciascuno con un proprio sacerdote alle dipendenze dell’arciprete: San Martino, Santa Giustina o San Rocco, chiesa del Crocefisso o San Francesco, San Nicolò, Sant’Anna.
Parrocchia di Sant’Anna
Parroco: Don Giorgio de Checchi
Negli ultimi anni la vita della parrocchia ha visto nascere anche altri nuovi gruppi come il gruppo famiglie e il gruppo adulti di azione cattolica, oltre che il consolidarsi alcuni appuntamenti fissi come i centri di ascolto nelle famiglie durante l’Avvento e la Quaresima e la presenza di nuovi carismi per i laici, come i cinque ministri straordinari dell’Eucaristia. Nonostante questa costante vitalità della vita pastorale, in molte occasioni la parrocchia si è dovuta stringere tristemente attorno a molte famiglie della comunità che hanno perso un loro caro: sono giovani vite di ragazzi che hanno vissuto nel nostro patronato, ma sono anche le facce di tanti amici che hanno collaborato nella vita della parrocchia.
Lunedì 16 febbraio 1998, martedì 16 febbraio 1999.
DSC_0425Un anno esatto è trascorso da quando gli operai hanno cominciato a sistemare il cantiere che doveva delimitare l’area occupata dalla nuova chiesa e, quasi con un mese di anticipo sulla data presunta di conclusione, l’edificio è stato completato.
Sotto i nostri occhi è risultato visibile con quanta alacrità tutti abbiano lavorato a questa struttura, aiutandoci fin da subito a vederla come la “nostra vera chiesa”, una chiesa di mattoni, ma anche il tempio della nostra preghiera, la casa della nostra comunità, una casa sempre più necessaria, vista la continua espansione edilizia del quartiere.
L’impegno e la caparbietà dei primi anni hanno seminato bene ed oggi si raccoglie come frutto prezioso la gioia di poter celebrare assieme nella nuova casa di Dio.
Parrocchia della Madonna delle Grazie
Parroco Don Giorgio de Checchi
Rettore del Santuario Don Franco
Particolarmente importante per la storia religiosa di Piove di Sacco è il Santuario della Madonna delle Grazie, situato appena fuori dal centro storico della città. Esternamente il luogo di culto mostra una combinazione di stili diversi: la zona absidale, i muri laterali e la torre campanaria sono in laterizio più vicine al gusto medioevale, mentre il prospetto marmoreo, decorato con l’affresco dell’Assunta, è un disegno di fine Ottocento realizzato dall’architetto Giovanni Battista Tessari. Sembra che in questo luogo nel remoto passato esistesse un piccolo convento di frati francescani e che l’edificazione del tempio attuale della “Madonna delle Grazie” sia iniziato intorno al 1484. Secondo la leggenda la chiesa e il monastero, oggi distrutto, furono costruiti in seguito ad un evento miracoloso. Si narra che i due fratelli Sanguinazzi, arrivarono a fronteggiarsi a duello per decidere chi avrebbe tenuto un’immagine della Madonna con Bambino ereditata dai genitori ma furono fermati dall’implorazione di un bambino che parlò in nome di Dio. Ai fratelli fu imposto di portare l’immagine in una cappella a disposizione di tutta la comunità dei fedeli e, successivamente, visto il susseguirsi di miracoli venne decisa la costruzione del complesso religioso. Il dipinto della Vergine col Bambino, attribuita al pittore veneziano Giovanni Bellini, è ancora oggi il maggiore capolavoro del Santuario. Altre opere considerevoli sono: sempre del Bellini, l’altare della Madonna delle Grazie, l’altare principale in stile barocco del 1683, il dipinto dell’Annunciazione nella navata principale risalente al 1649 e il frammento rimasto con San Giovanni Evangelista e Sant’Antonio da Padova attribuibile ad Angelo di Bartolomeo.
Parrocchia di Santa Maria Assunta di Piovega
LA STORIA
La chiesa di Santa Maria assunta compare per la prima volta nella visita del vescovo Barozzi del 1489. Una chiesa piccola ma fornita (lo annota nel 1571 il vescovo Ormaneto) di fonte battesimale, cimitero e due campane. Nel 1665 iniziano i lavori di restauro, ampliamento e abbellimento a spese del mercante veneziano Pietro Massarini, che qui aveva una villa. Il curato, pur nominato dall’ordinario, per antico diritto era rappresentato dalla collegiata di Piove, e questo fino alla sua soppressione, il 25 aprile 1810, quando passò al governo. Solo allora, Piovega diventò vera e propria parrocchia. Nonostante il restauro e l’ampliamento del 1885, la chiesa era ancora insufficiente quando nel 1936 il vescovo Agostini suggerì di costruirne una nuova e fu lui stesso a benedire la prima pietra il 30 settembre 1946. L’inaugurazione avvenne il 13 agosto 1970. Con la vecchia chiesa fu alienato anche il campanile. Negli ultimi anni sono stati eseguiti vari lavori di restauro.
L’ARTE
Nel presbiterio della chiesa di Piovega c’è una tela dell’Assunta (nella foto) eseguita negli anni 1650-74 e attribuita al veneziano Pietro Muttoni, meglio conosciuto come Pietro della Vecchia, artista che, attingendo dalla produzione del Cinquecento veneziano, la rinnovò con elementi tratti dalla pittura barocca come le figure gigantesche e l’accentuato chiaroscuro. Il dipinto reca, in basso a destra, il nome del committente: Pietro Masserini.
La chiesa conserva un apparato delle Quarantore in stile neogotico in legno dorato, realizzato da maestranze venete nel primo Novecento. La pratica delle Quarantore consiste nella solenne esposizione del Santissimo Sacramento all’adorazione dei fedeli per quaranta ore di seguito, ovvero il tempo in cui Gesù rimase nel sepolcro prima della resurrezione.
FESTE
Titolare: santa Maria Assunta; festa patronale: 15 agosto.
PARROCCHIA DI SAN PATERNIANO DI TOGNANA DI PIOVE DI SACCO
VIA S. PATERNIANO, 8
S. Paterniano
Tel:9714137 – Parroco: DON
Il toponimo di Tognana, anche se in forme diverse (Tothegnana, Todegnana, ecc.) è presente già in documenti del 1109; nel 1221, in un documento ecclesiastico, viene nominata per la prima volta la sua chiesa. L’originaria chiesa di san Paterniano ci viene tramandata dalle visite vescovili: il Barozzi (1489) ci descrive un piccolo edificio quadrangolare con abside nella quale è collocato l’unico altare; poco meno di un secolo più tardi il vescovo Ormaneto ce la descrive arricchita di altri due altari; le visite successive non rivelano altre trasformazioni fino all’inondazione del 1882, in seguito alla quale, si resero indispensabili i restauri che da lungo tempo erano stati auspicati. Ma di quell’antica chiesa oggi non rimane più nulla; l’attuale edificio, sebbene ricostruito in stile romanico-lombardo, risale in gran parte al 1931: si riedificò dapprima il coro (1914), ormai cadente, allungando in parte la chiesa; nel 1931 si rifece completamente il resto della chiesa per conferire maggiore armonia al tutto e nel 1939 si intervenne ancora sul coro, sempre nel tentativo di infondere compattezza all’opera; l’ultimo intervento fu il rifacimento del campanile – precedentemente inglobato nella facciata (come testimonia una vecchia foto) – che venne spostata sul lato sinistro. La costruzione odierna è nel complesso piacevole, con un accogliente portico che precede l’ingresso ed un raccolto interno a tre navate. Vi sono conservate due piccole statue che alcuni ricordano ai lati dell’altar maggiore prima del 1970, data in cui fu consacrato quello attuale. Si tratta di due piccole opere in legno intagliato raffiguranti due santi cari ai fedeli del padovano: san Prosdocimo e santa Giustina. Al Bissoni, documentato a Piove dalla presenza di altre opere, sarebbe da attribuirsi, secondo alcuni studiosi, la tela dedicata a san Paterniano che decora il presbiterio. Anche la casa canonica, già rifatta nel 1753, fu nel 1935 totalmente ricostruita.